Dal 2 al 6 gennaio, la cittadina marchigiana si anima con feste, mercatini, stand di enogastronomia e tante sorprese e doni per i piccoli, ma anche per i grandi ad iniziare dalla colazione… Tante le curiosità da scoprire nella nuova casa della Befana.
Record per la Calza più lunga del mondo: ben 50 metri.
La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte… Ad Urbania, la Befana invece arriva il pomeriggio del 2 gennaio, volando dalla torre civica, nel bel mezzo di scintillanti e colorati fuochi d’artificio che lascia tutti con il naso all’insù. Ad accoglierla con tutti gli onori sarà il primo cittadino che le consegnerà le chiavi della città marchigiana, a due passi da Urbino. E pure le chiavi della sua nuova abitazione, sì, perché – ed una della novità di quest’anno – sarà inaugurata “la nuova Casa della Befana”. Qui i bambini potranno inviare le loro lettere scritte “last minute”, indicando sogni e desideri: e sarà proprio la cara Vecchietta a rispondere ad ognuno. Come fare? Tramite lettera all’indirizzo “La Befana – Casella postale aperta – 61049 URBANIA (Pu)”; o tramite internet al sito www.festadellabefana.com. E questo vale per tutto l’anno, anche solo per chiedere un consiglio o fare una promessa di essere sempre buoni ogni giorno.
Si apre così una tradizionale kermesse che quest’anno diventa maggiorenne (sono ben 18 gli anni dalla sua ideazione) e fino al 6 gennaio, animerà le strade e le piazze con feste, mercatini, stand di enogastronomia (per deliziare il palato con prelibati crostoli e le gustose frittelle) e tante sorprese e doni per i piccoli. Oltre 4000 calze appese alle finestre, porticati addobbati e luminarie nelle vie del centro storico, pupazzi Befana a grandezza naturale in atteggiamenti curiosi e dislocati in punti caratteristici delle strade e befane in carne e ossa provenienti da ogni parte. Non mancherà la Calza più lunga del mondo, un vero record: ben 50 metri che si dispiegherà nel cielo del centro storico, frutto del prezioso lavoro di tutte le aiutanti della Befana che durante tutto l’anno cuciono a mano il simbolo di questa festa (il tessuto è fornito dalle tante aziende del comparto tessile-abbigliamento dell’alta Val Metauro, conosciuta come la Valle del jeans, con lo scopo di esaltare un prodotto locale e “made in Italy” ormai celebre in tutto il mondo).
Ricco il programma. I Pompieri saranno i protagonisti del secondo giorno di festa (3 gennaio) con uno speciale percorso didattico dedicato ai bambini che per un giorno potranno vivere l’esperienza di essere un vigile del fuoco, come il famoso Grisù dei cartoni animati. I 4 rioni della città invece si daranno battaglia nel Palio della Befana (4 gennaio), una competizione divertente con tante prove di abilità e destrezza. Danza folcloristiche in piazza e musica e moda degli anni 20 faranno da contorno.
La notte del 5 gennaio la Befana si assenterà per consegnare regali ai bambini negli alberghi, negli agriturismi, camper e case della zona! Una magia resa possibile grazie al lavoro della Pro Loco Durantina alla quale i genitori potranno rivolgersi per organizzare un’Epifania indimenticabile per i propri bambini (Info Pro Loco Urbania).
Saranno ore intense per la vecchia nonnina su e giù dalla scopa e dentro i tanti camini… così al mattino, per ricaricarla è pronta per lei (e per tutti) una colazione super nutriente, ispirata a quelle sostanziose di un tempo. Dalla trippa ai fagioli con le codiche, dalle testine d’agnello al coniglio, dalla carne ai ferri all’agnello ai carciofi, accompagnato da verdure, pani e fiumi di vino rosso e bianco. Il piatto principe resta però la “coratella” d’agnello. Altro che cornetto e cappuccino. Una coppia di osti – Doddo Bozzi e la moglie Anna Ducci – tiene in vita la tradizione delle “colazioni del carrettiere”, conosciuta anche (il 6 gennaio) come la colazione della Befana.
Infine, il gran finale (6 gennaio) con l’esibizione di danza con tessuti, spettacoli acrobatici e con il fuoco.
La festa è anche l’occasione per scoprire la famosa ceramica: nel ‘500 qui si produssero fra le più belle maioliche del rinascimento, sparse ora nelle principali collezioni e musei del mondo. E anche i gioielli dell’architettura, come Palazzo Ducale (nelle sale è possibile ammirare i due globi del Gerardo Mercatore, “La sfera celeste” e “La sfera terrestre entrambe” del 1500); la chiesa Santa Maria Maddalena, con la pala della Maddalena del Cagnacci; la chiesa dei Morti con le curiose “Mummie” del ‘600; il Barco Ducale , antica residenza di caccia, situato in periferia, tra i monumenti più imponenti delle Marche.
Una leggenda racconta che Urbania è una Bologna in miniatura. “Quando si costruì Casteldurante i maestri muratori furono mandati a Bologna con dei mazzi di canne per misurare la larghezza delle vie e dei portici di quella città. Fatto ciò si incamminarono per il ritorno ma, stanchi, cominciarono ad usare quelle misure come bastone da viaggio che ben presto si accorciarono. Di conseguenza … tutto fu più piccolo nella nuova città delle Marche”. Tutto più piccolo… tranne il divertimento e il numero delle Befane.
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In collaborazione con Isa Grassano +39 338 7789333 – isagrassano@libero.it